Al Lingotto, blindato per il rischio tensioni, ci sono più di 3 mila partecipanti alla fiera aerospace Summit sulla Luna Domani si terrà un incontro dedicato all’esplorazione e alla lunar economy
Ormai a Torino mancano solo gli alieni. Per il resto, del mondo aerospaziale, c’è praticamente tutto. Se l’industria del comparto, in Italia, vale 15 miliardi, di questi 8 li produce proprio il Piemonte. Intenzionato a crescere ancora nei prossimi anni, sfruttando il contesto politico favorevole, con la difesa al centro dell’agenda europea. E la cornice perfetta per trovare nuovi accordi che diano vita a progetti ultraterreni è la decima edizione di Aerospace & Defense Meetings, la più importante business convention internazionale in Italia dedicata all’industria aerospaziale, inaugurata ieri al Lingotto.
Un appuntamento sostenuto da Regione, Camera di commercio e organizzato da abe-BCI Aerospace, insieme a Ceipiemonte e Ice Agenzia. Una manifestazione che quest’anno promette di essere da record, registrando una crescita significativa rispetto al 2023: oltre 3 mila i partecipanti da 35 Paesi (+50%), più di 800 aziende (+35%), 30 startup (+20%) e oltre 300 buyer (+10%). Stesso discorso per gli incontri B2B, che hanno raggiunto quota 12 mila (+33%). E difatti l’Oval è stato interamente occupato, proprio come accade per il Salone del Libro, con oltre 17 mila metri quadrati allestiti (+35%). «Quest’anno registriamo i numeri più alti di sempre – ha sottolineato il presidente della Camera di Commercio, Massimiliano Cipolletta – persino triplicati rispetto alla prima edizione del 2008. Questo significa che il lavoro svolto è stato efficace e soprattutto utile alle aziende che ormai considerano questo come un appuntamento irrinunciabile dove fare affari, stringere accordi e incontrare le startup più innovative».
D’altronde in Piemonte l’ecosistema spaziale è sempre più ricco, grazie a una filiera che pian piano continua a formarsi attorno ai colossi del territorio, su tutti Leonardo e Thales Alenia Space. In totale sono 35 mila gli addetti impiegati dal settore, con circa 450 pmi e un export che rappresenta il 20% del totale italiano, in continua espansione. Numeri che fanno di Torino la capitale dello spazio italiana. «In un momento di profonda trasformazione per la manifattura mondiale, questa fiera è una risposta concreta: qui ci sono tecnologie avanzate, investimenti globali, nuovi mercati e opportunità reali – spiega Dario Peirone, presidente di Ceipiemonte- Oggi la regione è presente con credibilità nelle agende dei più grandi player globali dell’aerospazio grazie ad un’intensa attività internazionale che ha portato le imprese piemontesi ai grandi appuntamenti dove si decide il futuro del settore, attraendo al contempo talenti, capitali e tecnologie». Ma ora Torino e il Piemonte vogliono alzare l’asticella. E difatti nella prima giornata si è discusso molto dell’opportunità annunciata dal governatore Cirio, pronto a candidare Torino come sede del consiglio ministeriale dell’Esa che dovrà riunirsi in Italia nel 2028. «Siamo a tutti gli effetti la capitale europea dell’aerospazio, le nostre aziende hanno visto crescere enormemente il proprio fatturato negli ultimi anni e oggi hanno commesse per i prossimi 15 anni».
Una possibilità che fa gola anche al sindaco Lo Russo, totalmente a suo agio tra i big della difesa: «L’aerospazio può essere importante per rilanciare la manifattura del territorio, una delle principali leve di sviluppo del futuro. Qui abbiamo competenze, formazione e ricerca. In questo momento l’Europa vive un momento critico, e occorre disporre di un sistema di difesa unito. Abbandoniamo ogni sterile dibattito ideologico e cavalchiamo le opportunità di questa importante industria, che ci aiuterà a difendere anche i nostri valori».
Per il resto nella prima giornata sono andati in scena tre panel che hanno riunito le maggiori aziende del settore aerospaziale, pronte a confrontarsi su come tecnologia e innovazione stiano ridisegnando la filiera. Da Roberto Angelini, direttore del dominio esplorazione di Thales, a Pierfederico Scarpa, vicepresidente in strategia e vendite di Avio Aero e Bruno Spagnolini di Mecaer Aviation e Marco Rancati di Microtecnica. Manca solo l’ultimo tassello: quella Città dell’Aerospazio che dovrebbe essere conclusa entro il 2028. Se ne saprà di più oggi, alle 14, in un incontro dedicato.