Friem compra Poseico

L’AZIENDA MILANESE DI SEMICONDUTTORI RILEVA QUELLA LIGURE DELLA TRAZIONE

Con l’operazione il gruppo partecipato dal Fondo Italiano supera 60 milioni di ricavi e allarga l’offerta oltre l’energia Il ceo e azionista Carnelli: cresceremo in Europa e Usa Prosegue lo sviluppo di Friem. Il gruppo italiano attivo nei convertitori di energia per applicazioni industriali e per la produzione di idrogeno verde accelera sulla crescita industriale rilevando Poseico, storica società genovese di semiconduttori di potenza e di convertitori per trazione elettrica e infrastrutture ferroviarie. L’operazione– il cui valore stimato oscilla tra 5 e 10 milioni – rafforza il gruppo milanese (con quartier generale a Segrate) e porta il fatturato aggregato oltre 60 milioni. «Poseico porta con sé un know-how unico e complementare, perfettamente in linea con la nostra strategia di crescita», spiega Lorenzo Carnelli, amministratore delegato e la cui famiglia è azionista di controllo di Friem. Il socio di riferimento di Poseico reinvestirà nel gruppo mantenendo un ruolo attivo in minoranza e garantendo continuità operativa; una scelta che testimonia la forza del progetto industriale messo in piedi da Carnelli e Friem. L’obiettivo è ambizioso: raggiungere 100 milioni di fatturato entro il 2030 combinando crescita organica e inorganica. «Abbiamo raggiunto in anticipo i target del piano 2022-2026 e ora puntiamo a consolidare la presenza nei mercati europei e nordamericani senza escludere altre aree che possano sostenere la crescita». Friem si muove in un settore caratterizzato da margini industriali tra il 10 e il 20%, con l’obiettivo di posizionarsi sulla fascia alta grazie a innovazione tecnologica e a segmenti più avanzati, come l’idrogeno verde: «La transizione energetica offre enormi opportunità a chi sa investire in ricerca, sviluppo e partnership industriali». Il gruppo ha anche introdotto piani di stock option per il management, scelta rara per una pmi non quotata, per strutturare un’azienda di stampo manageriale: «Questi strumenti sono coerenti con la strategia e con le richieste di Fondo Italiano d’Investimento, nostro socio selettivo e attento alla governance». L’integrazione di Poseico (advisor Ughi e Nunziante, Kpmg, Studio Russo de Rosa) e la strategia di espansione nei mercati internazionali consolidano Friem come player globale specializzato, pronto a sfruttare sinergie industriali e tecnologiche: «Il deal fungerà da trampolino per ulteriori acquisizioni coerenti con la nostra visione industriale», conclude Carnelli.

Fondo Italiano d’Investimento SGR

Nata nel 2010 su iniziativa del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) e partecipata da CDP Equity, Intesa Sanpaolo, UniCredit, Fondazione ENPAM, Fondazione ENPAIA, ABI, Banco BPM e BPER Banca, Fondo Italiano d’Investimento SGR ha come principale obiettivo la gestione di fondi mobiliari chiusi dedicati a far confluire capitali verso il sistema delle imprese italiane d’eccellenza, coniugando finalità di ritorno sul capitale investito, in linea con i benchmark internazionali, con quelle di sviluppo del sistema produttivo italiano. Fondo Italiano gestisce 21 fondi di investimento mobiliari chiusi riservati a investitori qualificati, per oltre 4 miliardi di euro e opera attraverso investimenti diretti e indiretti (fondi di fondi). Fondo Italiano considera la sostenibilità un valore fondamentale ed è impegnata a integrare i criteri ambientali, sociali e di governance (ESG) nelle proprie attività di investimento.

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