Il polo dell’alto di gamma è al primo posto per fatturato nella top 20 dei protagonisti della supply chain, stilata da MFF con il supporto di Teha group. A dominare la chart sono in particolare le concerie, Gruppo Mastrotto, Pasubio e Renato Corti in testa
Un polo della supply chain con un fatturato aggregato di oltre mezzo miliardo di euro. Quattro concerie partner di alcune tra le più celebri griffe del lusso internazionale e un grande player della calzatura. I loro nomi sono Gruppo Florence, Gruppo Mastrotto, Conceria Pasubio, Renato Corti, Rino Mastrotto e Vibram. Sono loro a dominare le prime posizioni dell’edizione 2025 di MFF SC20, l’annuale classifica della supply chain tricolore stilata da MFF con il supporto del team della Global fashion unit di TEHA Group (The European house – Ambrosetti). I big della filiera made in Italy sono stati identificati prendendo in esame i bilanci 2024 delle imprese del tessuto produttivo da nord a sud del Paese e selezionando poi le prime venti realtà per fatturato. E quest’anno l’analisi, svelata in anteprima nelle pagine del volume speciale The luxury arena, si arricchisce includendo oltre ai ricavi e all’ebitda anche il dato relativo all’indebitamento. Quello che emerge dal confronto con i dati dello scorso esercizio è continua a pag. II segue da pag. I un generale calo delle performance, con i fatturati delle aziende che nella maggior parte dei casi hanno registrato un peggioramento nell’arco di dodici mesi. Ciononostante, queste realtà si confermano fondamentali per il sistema moda globale e partner dal valore altamente strategico per i grandi nomi del lusso. A svettare in cima alla top 20 è Gruppo Florence , polo nato nel 2020 per mettere a sistema le eccellenze tricolore negli ambiti dell’abbigliamento, della calzatura, della pelletteria e delle lavorazioni intermedie per l’alto di gamma. Questa rete di produttori ha generato nel 2024 un fatturato aggregato di 532,9 milioni di euro, un risultato tuttavia inferiore a quello del 2023, e un ebitda per 64,7 milioni. L’indebitamento è risultato di 473,8 milioni. A seguire sul podio sono due realtà venete specializzate nella pelletteria per il comparto luxury. Gruppo Mastrotto al secondo posto con ricavi stabili a 305,8 milioni e un ebitda di 36,7 milioni e Conceria Pasubio al terzo con oltre 291 milioni di euro di ricavi e un ebitda di 50 milioni di euro. Quarta in classifica è Renato Corti , realtà pellettiera milanese partecipata dalla maison Chanel con un giro d’affari di quasi 240 milioni e un ebitda superiore a 81,2 milioni, mentre a chiudere la top 5 è Rino Mastrotto , conceria con 231.6 milioni di fatturato 2024 e 38,7 milioni di ebitda. Sesto posto per Vibram , società del varesotto specializzata nelle suole per le scarpe che, in controtendenza, ha visto i suoi ricavi aumentare nell’ultimo anno, sfiorando quota 205 milioni di euro e 33,6 milioni di ebitda. Seguono Finproject con 199,5 milioni di fatturato e 22,5 milioni di ebitda, Leo France con 190,6 milioni e 39,3 milioni di ebitda, Fontana pelletterie con 169,1 milioni e un ebitda di 28,4 milioni e infine Leo shoes a 161,8 milioni di euro di fatturato, in decima posizione, e oltre 12,8 milioni di ebitda. La classifica dei big della supply chain italiana prosegue poi con importanti nomi come Limonta , Faeda , Vitale Barberis Canonico , Gruppo Pattern , Lanificio Cariaggi , Dani , Carvico , Cotonificio Albini , Achille Pinto e Siretessile . Si tratta di imprese attive in diversi rami della filiera produttiva italiana, dalla tessitura alla concia, partner di alcuni tra i più importanti marchi della moda e del lusso internazionale, con ricavi che nell’esercizio 2024 si sono attestati in un intervallo compreso tra i 110 e i 150 milioni di euro. Anche per questo gruppo di società, i numeri relativi al fatturato risultano complessivamente in flessione rispetto a quelli del precedente esercizio 2023.